L’ORIGINI DELL’USANZA DEL REGALARE A NATALE.

Molte usanze e costumi che conosciamo della religione cattolica, come donare regali, l’albero di natale, il maialino di capo danno, Babbo Natale che viaggia con la renna volando e molte altre, hanno le loro origini nella storia e nei riti culturali che tornano indietro nel tempo fino per incontrare le tradizioni di Germani, Celti ecc.

Senza entrare nei dettagli delle origini di ogni usanza e costume, possiamo dire che la religione cattolica cercava di eliminare questi antichi rituali, da loro definiti pagani. I riti troppo intrinsechi nella cultura, anche sotto minacce, continuavano ad esistere, e quindi si è cercato di interpretarli in un modo da dargli un senso cattolico.

Ovviamente il periodo del solstizio invernale, il 21 dicembre, era uno di questi periodi pieno di rituali. La chiesa cattolica dava cosí un nuovo significato con la nascita di Gesù e con la festa di natale.

“Al solstizio d’inverno, la più scura, più profonda notte dell’anno, la madre della notte (anglosassone: mōdraniht), fa rinascere il bambino solare sotto l’Albero del Mondo. Le ruote dei carri, filatoi, mulini e tutte le altre ruote dovevano fermarsi. Solo alla fine dei dodici giorni sacri, il robusto cinghiale dalla testa d’oro (germanico: Gullinborsti – era l’animale della benevolo Freyr, l’antica dea germanica della fertilità – ) tornava alla ruota dell’anno e la rimetteva in moto.

Oggi, il maiale fortunato fatto di marzapane, che viene donato verso la fine di questa festa del solstizio, nel giorno di capodanno, deriva da questa usanza.

Il vecchio del bosco con la barba bianca, Babbo Natale è venuto, come tutti gli spiriti buoni attraverso l’ingresso fantasma del camino per distribuire la sua benedizione.

Una volta portò con sé il rosso fungo con i puntini bianchi, l’amanita, che permise ai saggi di recarsi al solstizio d’inverno nel mondo dei nani e persino più in profondità, nel mondo degli antenati.

Ricercatori culturali come Christian Rätsch sostengono che Babbo Natale, con il suo manto rosso, non è altro che il dio sciamano Odino/Wotan.

Dal nord germanico alla Siberia e al Nord America, gli sciamani hanno somministrato questo fungo al solstizio d’inverno, nel silenzio della notte più oscura, espandendo la loro coscienza per comunicare con gli antenati. Piccoli funghi amanita fatti di marzapane fanno ancora oggi parte delle festività invernali …” Estratto dal libro “Die alte Göttin und ihre Prlanzen” di Wolf Dieter Storl

Con il 21 dicembre termina dunque il vecchio ciclo, la ruota si ferma ed il 25 nasce/inizia quello nuovo. Fino il 5 Gennaio il velo tra questa realtà e quella psichica è più fine e ci è possibile interagire più facilmente con la nostra fonte.

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