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Molte riviste ormai trattano questo argomento, ma pochissimi sanno che cosa realmente si nasconde dietro. Leggete qui di seguito per saperne di più…
FOTO La maggior parte degli atleti di spicco ed i topmanager usano il training mentale per riscuotere successo o incrementare le loro prestazioni!
L’aggettivo “mentale” deriva dal latino “mens” e sottende l’interazione tra mente, psiche e corpo. Tramite un training mentale mirato, ad esempio, si possono allenare delle sequenze di movimento fisico.
Originariamente il training mentale fu ideato per gli astronauti. Essi venivano mentalmente calati in situazioni pericolose per fissare nel loro cervello nuovi programmi: in situazioni rischiose, infatti, il cervello reagisce sempre per automatismi. Potevano così essere programmati nuovi automatismi a cui rispondeva poi in egual misura il corpo fisico.
Nel 1943 Vandell, Davis & Clugston eseguirono una serie di esperimenti per rilevare eventuali effetti del training mentale. Fecero tre esperimenti con il lancio delle freccette ed il lancio libero della pallacanestro.
Ciascuno di questi esperimenti fu condotto su tre gruppi campione di persone:
il I° gruppo non faceva nulla: né esercizi fisici né mentali;
il II°gruppo si allenava solo fisicamente per queste attività sportive;
il III°gruppo invece si allenava solo mentalmente, senza training fisico.
Il primo giorno ogni gruppo fece un test iniziale di 35 lanci e allo scadere del ventesimo giorno vennero sottoposti ad un test finale. Nel frattempo, il gruppo 1 non faceva nulla; non aveva nemmeno contatti con il direttore dell’esperimento. Il gruppo 2 invece si esercitava ogni giorno con 35 lanci, mentre il gruppo 3 si allenava solo mentalmente, ogni giorno e con sedute di 15-30 minuti. Durante queste sedute, le persone di quest’ultimo gruppo furono istruite ad immaginarsi come eseguire i loro lanci.
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Fu interessante notare che l’esercizio mentale risultava efficace quasi quanto l’allenamento fisico. Tuttavia, questo risultato si rivelò alquanto atipico: in altre attività sportive, infatti, i risultati si attestavano perlopiù in una posizione intermedia, tra il I° ed il II°gruppo.
Ciò significa però che la combinazione tra il training fisico e quello mentale conduce a maggiori probabilità di successo, come peraltro rilevabile in tutti gli atleti di punta.
Boris Becker: “Sotto l’aspetto della tecnica, i migliori tennisti del mondo sono quasi tutti allo stesso livello. La vittoria o la sconfitta si decide solo nella testa”.
L’individuo conduce una specie di conversazione tra sé e sé, in cui ripete continuamente delle frasi: “Ce la faccio”, “Posso farlo”, oppure l’esatto repertorio negativo che funziona anch’esso: “Non ce la faccio” ecc. Prima o poi, queste autosuggestioni producono dei risultati poiché la forza immaginifica produce realtà.
Questo tipo di training è giunto alla notorietà per merito del farmacista francese Emil Coué. Egli si rese conto che la formula: “Ogni giorno, sotto tutti i punti di vista, sto sempre meglio” costituiva una chiave per il benessere totale. Queste formule suggestionanti sono capaci di generare un effetto molto potente sulla salute. L’importante è non arrendersi troppo presto.
Il medico tedesco dott. Hannes Lindemann, che nel 1956 attraversò l’Atlantico in 72 giorni, ne diede un esempio eloquente. Egli compì la traversata su un kayak pieghevole lungo 5.20 metri e largo 87 centimetri. Per un intero semestre si era intensamente preparato alla traversata con il training autogeno e durante quella fase continuava a ripetersi le frasi: “Ce la faccio” e “Direzione Ovest”. Queste frasi si ancorarono profondamente al suo inconscio agendo anche durante il sonno.
Nel corso della traversata dovette lottare diverse ore per la sua sopravvivenza, in presenza di onde che superavano anche gli 8 metri di altezza. Grazie alla sua ancora di sicurezza subvocale però non si arrese e sopravvisse indenne alla traversata.
Ci si osserva mentalmente intanto che si porta a compimento una prestazione. Nel frattempo si continua a prefigurarsi l’immagine obiettivo e le possibili modalità per realizzarla. Per esempio: ci si vede come si arriva al traguardo o nell’atto di ricevere una medaglia d’oro sul podio. E’ un po’ come guardare in un televisore assistendo al proprio successo. Questo funziona anche per i colloqui con i clienti, per i discorsi in pubblico, per i lavori d’esame, ecc.
In tutto questo risulta determinante la forza immaginifica della mente.
Questa è la forma più elevata tra i tre tipi di training mentale: qui infatti non ci si limita a guardare in veste di osservatore, ma si vive l’esperienza diretta in prima persona. All’interno di uno spazio cognitivo si vedono e si percepiscono le conseguenze dirette di ciò che sta accadendo: l’effetto pertanto è massimizzato. Possiamo immaginarci ad esempio all’interno di un’automobile da corsa mentre guidiamo mentalmente lungo un tragitto e nel farlo, possiamo sperimentare e percepire direttamente le varie situazioni.
è il metodo che integra tutti tre i training appena descritti. Esso offre inoltre una guida interattiva personale, che conduce ognuno verso il proprio traguardo nel modo più rapido possibile (linea ideale). Ciò significa che non siamo noi a cercare il percorso o il traguardo ideale, ma che ce li facciamo indicare da una consapevolezza superiore. E’ sempre possibile inoltre ottenere un riscontro sullo stato della programmazione e ricevere informazioni dal futuro, poiché si lavora miratamente con i campi morfici.
Il training continua persino durante la notte, nei sogni, mentre il corpo dorme – e ciò in assoluta comodità. MindGate® non viene utilizzato con successo solamente nello sport, ma anche per raggiungere i propri obiettivi sia nella vita professionale che in quella privata.
Il metodo MindGate® si annovera tra i training mentali che consentono le prestazioni più elevate! Infatti inizia laddove il training mentale classico finisce.
FOTO MindGate® è un metodo d’avanguardia che si differenzia nettamente dai training mentali finora conosciuti. Si tratta infatti di una tecnica globale che offre possibilità di applicazione quasi illimitate…
Poiché MindGate® sfrutta in modo mirato il collegamento con i campi morfici, è possibile ricevere informazioni altrettanto mirate dal futuro.
Si può ad esempio vagliare a priori la strategia migliore per una gara, oppure vedere in anticipo i risultati di un esame.
E’ inoltre possibile farsi mostrare se le proprie programmazioni siano sufficienti o adeguate, per conseguire gli obiettivi desiderati.
Grazie ad una sorta di “coscienza guida intelligente” si ricevono informazioni sul proprio stato attuale: “Dove posso ancora migliorarmi?”, “Cosa avverrà se continuo così?”. Vengono segnalati in questo caso anche i punti deboli. Queste informazioni provengono direttamente dall’iperspazio, dalla quarta dimensione, dove non esiste lo spazio ed il tempo.
Una componente basilare per operare con successo è la giusta programmazione dell’obiettivo. Il successo o l’insuccesso di un progetto, infatti, si decide già a priori!
L’espansione della consapevolezza stimolata da MindGate®, tende a sospingere verso piani di coscienza ancor più profondi – come ad esempio il sogno – e attraverso la cosiddetta percezione di risonanza, favorisce l’accesso a campi esistenti per attingere ulteriori energie da nuovi campi di forza; fatto questo già noto dalle tecniche sciamaniche.
Con Dynamic MindGate® è possibile molto di più di quanto si possa immaginare!
Impara un metodo rivoluzionario che spalanca le porte ad un potenziale illimitato!
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